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Come promuovere il vostro evento musicale

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Che siate un promoter alle primissime armi, il titolare di un locale o una band emergente, ci sono sicuramente delle idee che vi siete fatti “Come promuovere il vostro evento musicale”

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Le app per fare musica: una selezione
Le app per fare musica: una selezioneIn Italia utilizzare app per creare musica è un argomento quasi tabù: sarà snobismo, sarà luddismo, ma quasi sempre ci si vergogna ad ammettere in pubblico che si è provato qualche programma che gira su un dispositivo mobile. Anche se è innegabile che le prestazioni sono alla pari con software più blasonati e storici, c’è sempre chi storce il naso davanti a questo tipo di prodotti, considerati alla stregua di giochini e poco più. Eppure grandi nomi del settore degli strumenti musicali hanno investito e continuano a farlo in questa branca. Uno su tutti? La Korg. Il fatto che sia piccolo non vuol dire che sia scarso: lo dimostrano programmi insospettabili come starcasinogiochi.it, che da anni è ormai fra le preferite di chi gioca per soldi in Italia. Allora, per sfatare un falso mito, questo post è dedicato alle app di qualità per musicisti (e aspiranti tali) Caustic, per chi ama i sintetizzatori  Potrete rimanere sorpresi in negativo nello scoprire che questa app, come altre di questo elenco, sono a pagamento: un’ulteriore prova a conferma del lavoro confluito in questi prodotti che hanno solo lo svantaggio di stare su uno schermo piccolino. Questa, nello specifico, funziona come un sintetizzatore. Loopy, per costruire la propria musica Non serve una band per usare Loopy, è la promessa dei suoi sviluppatori: basta registrare qualsiasi suono col microfono del proprio telefono, iniziare a sovrapporli ed ecco nata la vostra canzone! djay, per chi sta alla consolle  djay (scritto tutto minuscolo!) è la app più famosa per deejay: il funzionamento è intuitivo, e si può personalizzare senza stressarsi. Non è da tutti! [...]
Come passare il tempo a un festival
Come passare il tempo a un festivalQuando immaginiamo un festival musicale, spesso e volentieri pensiamo a contenitori come il leggendario Coachella, che si svolge nel deserto della California coinvolgendo alcuni degli artisti più famosi della Terra. Non tutti i festival però sono fatti di centinaia di migliaia di persone che sudano e si spingono sotto il sole rovente. Anzi, per noi italiani i festival sono autentici contenitori di arti, che spaziano fino alla danza e al teatro, e propongono agli spettatori anche mostre, presentazioni di libri e film. Quando un festival è monotematico Capita comunque di trovare degli appuntamenti live dove, una volta mostrato il biglietto di ingresso, non si sa cosa fare fino al fatidico momento dell’ingresso sul palco della band o del cantante che si vuole vedere. Per questo abbiamo pensato a un elenco di attività alternative da svolgere nell’attesa. Giocare sul telefono: che sia in modalità multiplayer (ma portate con voi un battery pack per avere carica a sufficienza) oppure su portali come StarCasino, si possono passare momenti divertenti e ingaggianti facendo qualcosa di leggero e che – nella maggior parte dei casi – può diventare anche remunerativo! Fare fotografie: la street photography trova la sua dimensione ideale durante un festival. Potrete concentrarvi sul pubblico attorno a voi, ma anche su chi lavora all’organizzazione dell’evento. Assicuratevi di avere il permesso per scattare e, se non fossero ammesse macchine fotografiche, sfruttate il vostro smartphone. Mangiare: ormai i festival non sono più solo luoghi dove trovare venditori di panini tutti con lo stesso sapore. Spesso in queste situazioni si trovano offerte gourmet che sono figlie della nuova moda dei food truck all’italiana. Consigliamo di esplorare anche questo aspetto, che può dare tanta soddisfazione… Non solo allo stomaco! [...]
Come si organizza un concerto?
Come si organizza un concerto?Per molti di noi che amano la musica, i concerti migliori sono quelli quasi improvvisati: si attacca un jack a un amplificatore, ed è subito emozione. C’è però da ammettere che se si vuole fare della musica la propria professione bisogna capire le complessità di un evento come il live: i player coinvolti, i permessi da richiedere, le tasse da pagare… C’è tanto da tenere presente, e per questo abbiamo voluto raccogliere qui i momenti chiave dell’organizzazione di un live. Utile per chi è su un palco, ma anche sotto (o nel backstage!). I permessi da richiedere A seconda della location scelta per il proprio live, bisognerà occuparsi di più o meno burocrazia: se si suona all’aperto e in luogo pubblico, bisognerà informarsi sui permessi da ottenere con il comune di pertinenza, quindi quello dove si trova la piazza, lo stadio e così via. Il concerto può essere interrotto in qualunque momento se non si è in regola coi pagamenti: quello all’ENPALS, di responsabilità di chi suona, e quello alla SIAE, che sta a chi organizza. Pre-produzione o no? Quando si paga per assistere a un concerto di un artista di primo piano, spesso si rimane stupiti per gli effetti scenici e speciali utilizzati per tenere il pubblico sempre con l’attenzione al massimo: insieme alla scenografia vera e propria e a un palco costruito su misura, sono elementi che fanno parte della pre-produzione dello show. Non tutte le band ne hanno bisogno (o necessitano solo di piccoli interventi). Quello che serve sempre invece sono i tecnici: fonici, service per le luci, e così via. Se non avete dei nomi, fatevi consigliare da chi ha già suonato dal vivo (o dai proprietari del locale dove vi esibirete)! [...]
I migliori locali per la musica dal vivo
I migliori locali per la musica dal vivoFin qui abbiamo insistito sull’importanza di un’organizzazione di eventi che segua le regole, insieme a una promozione intelligente e che sappia sfruttare i mezzi tecnologici ormai alla portata di tutti. Ma quando si parla di suonare live, dove si dovrebbe aspirare a farlo? Ci sono locali che più di altri hanno fatto la storia della musica, e noi in questo articolo vogliamo concentrarci su quelli italiani che sono leggendari, e che andrebbero sostenuti finanziariamente viste le stagioni difficili vissute a causa del Covid (e della recessione, subito prima!). Big Mama, Roma  Un tempo nella Capitale c’erano tanti locali così: si scendeva sottoterra e si scopriva un mondo fatto di arte ed emozioni. In questo vicolo di Trastevere questo club è rimasto uno dei pochissimi così genuini: qui si suona per lo più blues, jazz e soul. Lanificio 25, Napoli Nella zona di Porta Capuana, un progetto nobile di recupero di una antica fabbrica di lana, a sua volta ricavata da una chiesa: c’è la Storia con la s maiuscola in questi spazi, e suonare tra queste mura è emozionante per tanti motivi che esulano da quelli solo musicali. Alcatraz, Milano  Un luogo fondamentale per la musica di tutto il mondo, casa italiana dei principali artisti della scena alternativa e, all’occasione, scelto anche dagli stilisti più smart per le loro sfilate. Covo Club, Bologna Il locale per eccellenza per i ragazzi ribelli dell’Emilia-Romagna e non solo (quanti pellegrinaggi per vedere qui date uniche di artisti arrivati in Italia per tour mordi e fuggi!). La cosa bella è che il Covo è nato nel 1980, ma non ha mai veramente cambiato stile: sarà per questo che sotto al suo palco ci sono giovanissimi ma anche i véz diventati grandi ai suoi concerti. [...]
Le alternative alle sale concerti: quali conoscete?
Le alternative alle sale concerti: quali conoscete?Non c’è dubbio che la pandemia da Coronavirus abbia cambiato radicalmente il nostro modo di fruire l’intrattenimento, e non parliamo solo dei concerti: il distanziamento sociale, il numero ridotto di posti in alcune situazioni, il controllo dei Green Pass per entrare in altre… Tutte cose che ci creano, nella migliore delle ipotesi, ansia. Nella peggiore, ci portano a rinunciare a partecipare all’evento… O a cancellarne l’organizzazione. Guardare a luoghi “diversi” per i propri eventi Per i primi anni dell’era Covid, il senso di angoscia ha abbandonato gli spettatori solo quando si sono sentiti più tranquilli in cornici all’aperto, ma anche se l’Italia ha un clima mite per buona parte dell’anno, non è sempre possibile organizzare questo genere di appuntamenti. Un’idea è di trasformare il proprio concerto o festival in dei veri e propri happening, unendo la sicurezza delle condizioni di tutti – musicisti e astanti – al concetto di esclusività. Ne sanno qualcosa i tipi di Unplugged in Monti, che ben prima dell’epidemia avevano organizzato a Roma concerti su terrazze coperte o in chiese – distanza assicurata e una cornice favolosa. E che dire dei Måneskin, esibitisi nel Parco del Colosseo? Certo, i Fori Imperiali non sono un luogo accessibile a tutte le band, ma con un po’ di attenzione al territorio dove avete residenza, troverete che possono esserci siti storici i cui responsabili sono più coinvolgibili (e convincibili!) di quanto immaginate: la loro collaborazione si traduce, più spesso di quanto non si pensi, in maggiore attenzione e quindi più visitatori per il monumento o l’area che gestiscono. Si pensi, ancora, agli Zen Circus che per il Concerto del Primo Maggio si sono esibiti dallo Scoglio della Meloria, al largo di Livorno, o all’intera serie di concerti online della piattaforma Cercle, visibili su YouTube. Invece di andare online… A proposito di online, ovviamente gli eventi via Zoom o Facebook sono diventati una consuetudine nei momenti più neri del lockdown: oggi possiamo pensarli come un premio per fidelizzare dei fan particolarmente vicini alla nostra formazione, ma poco più. Al posto di questi, che sicuramente risultano poco ansiogeni (ma in compenso sono molto freddi) si possono immaginare dei concerti “a puntate”, ripetuti tante volte quanto è il numero massimo di spettatori da accogliere mantenendo la sicurezza. Diminuire il numero dei presenti sicuramente aumenterà il senso di esclusività (e chi verrà sarà felice di pagare qualcosa di più!): perché non provarci? E voi, quali altre idee per continuare a suonare dal vivo in ogni “condizione epidemiologica” conoscete? [...]
Come promuovere il vostro evento musicale
Come promuovere il vostro evento musicaleChe siate un promoter alle primissime armi, il titolare di un locale o una band emergente, ci sono sicuramente delle idee che vi siete fatti rispetto alla promozione di un evento del quale siete responsabili o che comunque volete far conoscere. Vorremmo fare un piccolo esercizio mentale con voi: pensate con attenzione alla prima cosa che fareste per far notare un concerto o un festival e per fare in modo che se ne occupi la stampa (online o cartacea poco importa). Fatto? Ora, pensate a quella strategia e… dimenticatevene. Da non fare: tampinare la stampa specializzata (e non) Già, dimenticate le strategie di promozione che hanno funzionato fino a questo momento. È il ventunesimo secolo e solo per personaggi ed eventi davvero di alto livello tende a funzionare ancora il metodo dell’ufficio stampa (o della band, in questo caso specifico) che dà il tormento alla redazione della testata dove si vuole apparire. Oggi le strategie devono essere più oblique e tenere in considerazione della presenza costante dei social media nelle nostre vite. Per esempio, una band emergente senza profili di alcun tipo verrà presa in considerazione molto meno di una dello stesso livello ma che si dà da fare su Facebook, Instagram & Co. Per “darsi da fare” intendiamo dire non solo curare regolarmente i propri profili, ma anche interagire con utenti considerati strategici per la propria carriera: influencer, ok, ma anche profili di riviste specializzate, giornalisti, festival… Anche la parola “interagire” va spiegata: in questo contesto non vuol dire spammare lo spazio commenti di richieste di follow, né tantomeno vuol dire seguire qualcuno per poi abbandonarlo poche ore dopo! Le relazioni vanno coltivate anche online, e avere una presenza “simpatica” negli spazi virtuali può essere vincente! Infine, siate voi stessi a disseminare informazioni utili su di voi: Eventbrite, per fare un altro esempio, è una piattaforma che raccoglie eventi in tutta Italia, eventi che potete essere anche voi a inviare. I giornalisti spesso fanno uso di questo portale per scoprire cosa succede in città, quindi perché non approfittarne? [...]

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